Ultima modifica: 20 Gennaio 2022
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FINANZIAMENTI PON _ PNSD _ TEAM DIGITALE

 

 

 

 

 

 

 

 

 

AMBIENTI DI APPRENDIMENTO SUPPORTATI DALLE TECNOLOGIE DIGITALI

Le tecnologie didattiche sono spesso percepite come catalizzatori di cambiamento, di rivoluzione nei metodi d’insegnamento, di influenza nelle teorie dell’apprendimento e, soprattutto, nelle modalità di accesso all’informazione. Lezioni, attività e progetti didattici condotti con l’ausilio delle nuove tecnologie costituiscono l’ambiente ideale per la sperimentazione e la scoperta di temi, contenuti e strumenti da parte degli studenti.

In questo contesto, la ricerca didattica dei docenti del nostro comprensivo è orientata verso la definizione di schemi e procedure per facilitare l’acquisizione di competenze processuali in modo tale che la trasformazione dell’esperienza in coscienza consista nel porsi problemi (sia che rientrino negli interessi del discente sia che vengano posti dall’insegnante stesso). Sono metodologie di attivazione dell’alunno che facciano intendere l’apprendimento come ricerca e inducano i ragazzi alla riflessione sui loro modi di apprendere (metacognizione). Si propongono l’associazione ideativa, la capacità di immaginazione, la capacità di previsione, la capacità critica, l’analisi e la ristrutturazione di problemi, la riflessione sui modelli culturali.

La suddivisione dei tempi e degli spazi, nonché gli aspetti non verbali dell’insegnamento, quali la prossemica, i silenzi, gli sguardi vengono di volta in volta rimodulati in base alle esigenze dei singoli discenti.
I docenti credono fermamente che l’organizzazione degli spazi e dei tempi non siano accessori ma facciano parte integrante della didattica (gli ambienti degradati sono più a rischio di atti vandalici, così di moda oggi, essendo sviluppato il fenomeno detto del bullismo).
In questo contesto l’attenzione degli allievi può essere catturata chiarendo gli obiettivi, esponendo chiaramente qual è il problema, ricollegandosi alle conoscenze pregresse come ad una preziosa fonte cui attingere, collegando tra loro le conoscenze pregresse e quelle nuove, cogliendo stimoli dal mondo esterno, dalla vita quotidiana, concettualizzando i problemi, utilizzando le suggestioni come idee guida, elaborando supposizioni, ragionamenti, parlando delle possibili soluzioni, controllando e verificando le ipotesi.

IL PIANO NAZIONALE DELLA SCUOLA DIGITALE,

TEAM  DIGITALE E AD

All’interno delle riunioni del collegio dei Docenti, queste riflessioni si sono fatte portatrici dell’esigenza di un profondo cambiamento dei tradizionali modi di concepire gli ambienti per la didattica.

Proprio per favorire e supportare il cambiamento e l’innovazione del sistema Scuola, il MIUR ha avviato, dal 2008 in poi, un processo di digitalizzazione della scuola con il Piano Nazionale Scuola Digitale (PNSD), tracciando un percorso strutturato in più azioni, realizzate in modo parallelo e finalizzato, a:

  • modificare gli ambienti di apprendimento, realizzando sistemi educativi vicino ai nuovi linguaggi e processi di apprendimento degli studenti e ne favoriscano lo sviluppo e il potenziamento delle competenze individuate nella Strategia Europa 2020, con il fine ultimo dell’inserimento nel rinnovato mercato del lavoro;
  • formare i docenti a nuove metodologie didattiche, che attraverso l’uso delle tecnologie, consentano il passaggio dalla didattica trasmissiva ad un apprendimento collaborativo ed esperienziale.

Il Piano è stato ideato sulla base di alcuni principi tra cui: la gradualità dell’azione, la partecipazione e la condivisione di tutti i portatori di interesse e si è articolato in più fasi.

La prima fase si è declinata in varie azioni la più importante delle quali è stata “Lim in classe” che ha permesso di introdurre le lavagne lim in numerose scuole italiane e avviare i docenti alla formazione.

La seconda fase del PNSD, avviata nel 2012, rappresenta la naturale evoluzione ed integrazione del processo di digitalizzazione della scuola all’interno dei più ampi obiettivi dell’Agenda Digitale, del governo e del sistema Paese, in collaborazione con le altre amministrazioni, locali e centrali, dello Stato.

A partire dal 2012, il MIUR ha perseguito una strategia di sviluppo del PNSD più “glocalizzata”, pianificando una diversificazione degli interventi su base territoriale, per tener conto delle diverse esigenze di contesto e delle differenti disponibilità finanziarie delle Amministrazioni Regionali, nonché per rendere sostenibile, sia dal punto di vista economico che organizzativo, il processo di digitalizzazione della scuola italiana.

Oggi il Piano Nazionale per la scuola digitale persegue i seguenti obiettivi:

  1. realizzazione di attività volte allo sviluppo delle competenze digitali degli studenti, anche attraverso la collaborazione con università, associazioni, organismi del terzo settore e imprese.
  2. Potenziamento degli strumenti didattici e laboratoriali necessari a migliorare la formazione e i processi di innovazione delle istituzioni scolastiche.

A tale proposito si sottolinea che la Scuola Secondaria di Primo Grado “Galileo Galilei” e la scuola dell’infanzia sono destinatarie dei Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020.

L’Istituto, per i prossimi anni scolastici, partecipa al bando Fondi Strutturali Europei – Programma Operativo Nazionale “Per la scuola, competenze e ambienti per l’apprendimento” 2014-2020. Asse I – Istruzione – Fondo Sociale Europeo (FSE). Obiettivo Specifico 10.2 – Miglioramento delle competenze chiave degli allievi, anche mediante il supporto dello sviluppo delle capacità di docenti, formatori e staff. Azione

10.2.1 Azioni specifiche per la scuola dell’infanzia (linguaggi e multimedialità – espressione creativa espressività corporea); Azione 10.2.2. Azioni di integrazione e potenziamento delle aree disciplinari di base (lingua italiana, lingue straniere, matematica, scienze, nuove tecnologie e nuovi linguaggi.

In particolare: FSE – Competenze di base, FSE -Pensiero computazionale e cittadinanza digitale, FSE – Competenze di cittadinanza globale, FSE – Orientamento formativo e ri-orientamento, FSE – Potenziamento della Cittadinanza europea.

  1. Adozione di strumenti organizzativi e tecnologici per favorire la governance, la trasparenza e la condivisione di dati, nonché lo scambio di informazioni tra dirigenti, docenti e studenti e tra istituzioni scolastiche ed educative e articolazioni amministrative del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca;
  2. formazione dei docenti per l’innovazione didattica e sviluppo della cultura digitale per l’insegnamento, l’apprendimento e la formazione delle competenze lavorative, cognitive e sociali degli studenti.
  3. Formazione dei direttori dei servizi generali e amministrativi, degli assistenti amministrativi e degli assistenti tecnici per l’innovazione digitale nell’amministrazione;
  4. potenziamento delle infrastrutture di rete, sentita la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281, e successive modificazioni, con particolare riferimento alla connettività nelle scuole;
  5. valorizzazione delle migliori esperienze delle istituzioni scolastiche anche attraverso la promozione di una rete nazionale di centri di ricerca e di formazione;
  6. definizione dei criteri e delle finalità per l’adozione di testi didattici in formato digitale e per la produzione e la diffusione di opere e materiali per la  didattica,  anche prodotti autonomamente dagli istituti scolastici.

Il Piano Nazionale Scuola Digitale ha istituito la figura dell’Animatore digitale, che affiancando il Dirigente e il Direttore dei Servizi Amministrativi (DSGA) progetta e segue la messa in opera di percorsi di innovazione digitale.

I progetti dell’AD per il triennio in corso sono delineati all’interno dei tre ambiti previsti dal PNSD.

  • Primo ambito – La Formazione metodologica e tecnologica dei colleghi
  • Secondo ambito – Il Coinvolgimento della comunità scolastica
  • Terzo ambito – La progettazione di soluzioni metodologiche e tecnologiche sostenibili da diffondere all’interno degli ambienti della scuola.

Il Programma Operativo Nazionale (PON) del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, intitolato “Per la Scuola – competenze e ambienti per l’apprendimento”, finanziato dai Fondi Strutturali Europei contiene le priorità strategiche del settore istruzione e ha una durata settennale, dal 2014 al 2020.

Punta a creare un sistema d’istruzione e di formazione di elevata qualità, efficace ed equo offrendo alle scuole l’opportunità di accedere a risorse comunitarie.

Per la Programmazione 2014-2020 è disponibile un budget complessivo di poco più di 3 miliardi di Euro così diviso:

  • 2,2 miliardi circa stanziati dal Fondo Sociale Europeo (FSE) per la formazione di alunni, docenti e adulti;
  • 800 milioni dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) per laboratori, attrezzature digitali per la Scuola e per interventi di edilizia.

Il PON “Per la scuola” è rivolto alle scuole dell’infanzia e alle scuole del I e del II ciclo di istruzione di tutto il territorio nazionale.

È articolato in 4 assi ciascuno con i propri obiettivi specifici:

  • “L’Asse 1 – Istruzione” punta a investire nelle competenze, nell’istruzione e nell’apprendimento permanente.
  • “L’Asse 2 – Infrastrutture per l’istruzione” mira a potenziare le infrastrutture scolastiche e le dotazioni tecnologiche.
  • “L’Asse 3 – Capacità istituzionale e amministrativa” riguarda il rafforzamento della capacità istituzionale e la promozione di un’Amministrazione Pubblica efficiente (E-Government, Open data e Trasparenza, Sistema Nazionale di Valutazione, Formazione Dirigenti e Funzionari).
  • “L’Asse 4 – Assistenza tecnica” è finalizzato a migliorare l’attuazione del Programma attraverso il rafforzamento della capacità di gestione dei Fondi (Servizi di supporto all’attuazione, Valutazione del programma, Disseminazione, Pubblicità e informazione).