Ultima modifica: 16 Aprile 2018
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Piano di prevenzione della corruzione – Monitoraggio e attuazione delle attività connesse e presupposte.

Circ. n. 285                                                                                                               San Donato Mila.se, 16.04.2018

 

Al Personale della Scuola

Agli esperti esterni e ai fornitori

Ai Consulenti e Collaboratori

Al DSGA

Ai Genitori IC Margherita Hack

 

Oggetto:         Piano di prevenzione della corruzione – Monitoraggio e attuazione delle attività connesse

                    e presupposte.

 

Si fa presente al personale in epigrafe che per il PPC è necessario che siano rispettate le misure necessarie alla prevenzione degli illeciti nell’amministrazione e le prescrizioni contenute nel PTPC.

Pertanto  tutti devono:

– monitorare le attività e garantire il rispetto dei tempi procedimentali, costituente elemento sintomatico del corretto funzionamento amministrativo;

– segnalare, tempestivamente, qualsiasi altra anomalia accertata e riferire azioni necessarie per eliminarle oppure proponendole al dirigente;

– partecipare ai diversi corsi del programma di formazione “anticorruzione”;

– segnalare al Responsabile della corruzione o al Referente ogni evento o dati utili per l’espletamento delle proprie funzioni;

Le misure di prevenzione e contrasto alla corruzione previste nel P.T.P.C. devono essere rispettate da tutti i

dipendenti dell’istituzione scolastica e, dunque, sia dal personale che dalla dirigenza che ne risponde in

egual misura.

Infatti tutti i dipendenti delle istituzioni scolastiche mantengono, ciascuno, il personale livello di responsabilità in relazione ai compiti effettivamente svolti.

Compete, pertanto, a tutti i dipendenti delle istituzioni scolastiche, ivi compreso quello con qualifica

dirigenziale, con rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato e determinato, a tempo pieno e a

tempo parziale, nonché il personale comandato, partecipare al processo di gestione del rischio e all’implementazione della strategia di prevenzione prevista dal presente Piano.

La partecipazione al processo di gestione del rischio viene assicurata attraverso l’invito a fornire informazioni rilevanti ai fini dell’anticorruzione al responsabile attraverso le procedure aperta di consultazione di volta in volta avviate. Con le attività di consultazione tutta la comunità scolastica e gli stakeholder interni ed esterni sono invitati a presentare, osservazioni e proposte al PTPC.

Il comma 14 dell’articolo 1 della legge n. 190/2012 afferma che anche in capo a ciascun dipendente vige il

dovere di rispettare le misure di prevenzione previste dal Piano; in caso di violazione si profilerebbe per

quest’ultimo l’illecito disciplinare, ciò, in particolare, è strettamente legato all’obbligo di rispettare il Codice

di comportamento dei dipendenti pubblici (d.P.R. n. 62/2013).

Tutti i dipendenti sono tenuti:

– alla conoscenza del piano di prevenzione della corruzione a seguito della pubblicazione sul sito istituzionale nonché alla sua osservanza ed altresì a provvedere, per quanto di competenza, alla sua esecuzione;

– alla conoscenza ed all’osservanza del Codice di comportamento dei dipendenti pubblici di cui al DPR n. 62/2013 al fine di assicurare la qualità dei servizi, la prevenzione dei fenomeni corruttivi, il rispetto dei doveri costituzionali di diligenza, lealtà, imparzialità, buona condotta e servizio esclusivo alla cura dell’interesse pubblico;

– a compilare apposita dichiarazione al fine di rendere note le possibili situazioni di conflitto d’interesse.

In ogni caso, al loro sorgere, le situazioni di conflitti di interesse dovranno essere rese immediatamente note con dichiarazione scritta al Dirigente scolastico responsabile;

– al rispetto degli obblighi di astensione di cui all’articolo 6 bis, L. 241/1990 e articolo 6, commi 2 e 7 del Codice di comportamento;

– ad assicurare la propria collaborazione al Responsabile della prevenzione della corruzione ed ai Referenti per la prevenzione della corruzione segnalando le eventuali difficoltà incontrate nell’adempimento delle prescrizioni contenute nel PTPC e attraverso il diretto riscontro di ulteriori situazioni di rischio non specificatamente disciplinate dal PTPC;

– a segnalare al questo dirigente scolastico eventuali situazioni di illecito nell’amministrazione di cui sia venuto a conoscenza, fermo restando l’obbligo di denuncia all’autorità giudiziaria o alla Corte dei conti o segnalare al proprio dirigente condotte che presume illecite, di cui sia venuto a conoscenza in ragione del rapporto di lavoro. In ogni caso risultano valide le misure previste dal presente piano, Par. 3.8, e le forme di tutela di cui all’articolo 54-bis, D.Lgs. 165/2001 e ss.mm.ii.;

– laddove i dipendenti svolgano attività ad alto rischio di corruzione, a relazionare, tempestivamente al proprio dirigente in merito ad ogni eventuale anomalia riscontrata ed, altresì, al rispetto dei tempi procedimentali.

La responsabilità dei dipendenti

Ai sensi dell’articolo 1, commi 14 e 44, L. 190/12, l’eventuale violazione da parte dei dipendenti (ivi compreso il personale dirigenziale) delle disposizioni dei Codici di comportamento o delle misure previste

dal presente piano per la prevenzione della corruzione costituisce illecito disciplinare, fermo restando le

ipotesi in cui la suddetta violazione dia luogo anche a responsabilità penale, civile, amministrativa e contabile.

In particolare, il comma 44 novella il disposto dell’articolo 54 del D.lgs. 65 prevedendo al comma 3 che ““La

violazione dei doveri contenuti nel codice di comportamento, compresi quelli relativi all’attuazione del Piano di prevenzione della corruzione, è fonte di responsabilità disciplinare”.

Il DPR 62/2012 recante “Regolamento recante codice di comportamento dei dipendenti pubblici, a norma

dell’articolo 54 del decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165” prevede all’articolo 8 rubricato “Prevenzione

della corruzione” che “[…] il dipendente rispetta le prescrizioni contenute nel piano per la prevenzione della

corruzione”.

I collaboratori e consulenti a qualsiasi titolo dell’amministrazione scolastica

Tutti i collaboratori o consulenti, con qualsiasi tipologia di contratto o incarico e a qualsiasi titolo, nonché

tutti i collaboratori a qualsiasi titolo di imprese fornitrici di beni o servizi e che realizzano opere in favore

del MIUR sono tenuti ad osservare le misure contenute nel presente P.T.P.C. e a segnalare le situazioni di

illecito (articolo 8 Codice di comportamento generale).

La responsabilità dei collaboratori e consulenti a qualsiasi titolo

Ai fini dell’applicabilità delle disposizioni contenute nel Codice di comportamento generale e sono considerati dipendenti dell’amministrazione scolastica anche i collaboratori e i consulenti a qualsiasi titolo

dell’amministrazione.

I collaboratori e i consulenti a qualsiasi titolo dell’amministrazione rispondono, conseguentemente, al pari

degli altri dipendenti delle istituzioni scolastiche per la mancata osservanza delle prescrizioni previste dal

Piano

la trasparenza è il più efficace antidoto alla corruzione…

 

 

Il Dirigente Scolastico

F.to Prof. Carlo Massaro

Firma autografa omessa ai sensi del D. Lgs 39/1993 art. 3 c.2